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Le progrés (Musique de Jean Bertola) |
Il progresso (Musica di Jean Bertola) |
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Que le progrès soit salutaire, C’est entendu, c’est entendu. Mais ils feraient mieux de se taire, Ceux qui dis’nt que le presbytère De son charme du vieux temps passé n’a rien perdu, N’a rien perdu. Supplantés par des betteraves, Les beaux lilas! Les beaux lilas ! Sans mentir, il faut être un brave Fourbe pour dire d’un ton grave, Que le jardin du curé garde tout son éclat, Tout son éclat. Entre les tours monumentales Toujours croissant, toujours croissant, Qui cherche sa maison natale Se perd comme dans un dédale. Au mal du pays, plus aucun remède à présent, Remède à présent. C’est de la malice certaine, C’est inhumain! c’est inhumain! Ils ont asséché la fontaine Où les belles samaritaines Nous faisaient boire, en été, l’eau fraîche dans leurs mains, Fraîche dans leurs mains. Ils ont abattu, les vandales, Et sans remords, et sans remords, L’arbre couvert en capitales De noms d’amants. C’est un scandale! Les amours mort’s n’ont plus de monuments aux morts, Monuments aux morts. L’a fait des affaires prospères, Le ferrailleur, le ferrailleur, En fauchant les vieux réverbères. Maintenant quand on désespère, On est contraint et forcé d’aller se pendre ailleurs, Se pendre ailleurs. Et c’est ce que j’ai fait sur l’heure, Et sans délai, et sans délai. Le coq du clocher n’est qu’un leurre, Une girouette de malheur(e). Ingrate patrie, tu n’auras pas mes feux follets, Mes feux follets. Que le progrès soit salutaire, C’est entendu, c’est entendu. Mais ils feraient mieux de se taire, Ceux qui dis’nt que le presbytère De son charme du vieux temps passé n’a rien perdu, N’a rien perdu. |
Che il progresso sia salutare, Questo è chiaro, questo è chiaro. Ma farebbero meglio a starsi zitti, Quelli che dicono che il presbiterio Del suo fascino antico non ha perso nulla, Non ha perso nulla. Rimpiazzati dalle rapette rosse, I bei lillà! I bei lillà ! A dire il vero, bisogna essere un Furbone per dire seriamente, Che il giardino del curato mantiene tutto il suo splendore, Tutto il suo splendore. Tra i grattacieli monumentali Sempre in crescita, sempre in crescita, Chi cerca la sua casa natale Si perde come in un labirinto. Al male del paese, non c’è più nessun rimedio al momento, Nessun rimedio al momento. È certamente una cattiveria, È inumano! è inumano! Hanno prosciugato la fontana Dove le belle samaritane Ci facevano bere, d’estate, l’acqua fresca dalle loro mani, Fresca dalle loro mani. Hanno abbattuto, i vandali, E senza rimorsi, e senza rimorsi, L’albero coperto di iniziali Di nomi d’amanti. È uno scandalo! Gli amori morti non hanno più un monumento ai morti, Un monumento ai morti. Ha fatto degli affari formidabili, Il commerciante di ferraglie, di ferraglie, Nel prendersi tutti i vecchi lampioni. Ora quando ci si dispera, Si è costretti e forzati di andare ad impiccarsi altrove, Impiccarsi altrove. Ed è quello che ho fatto allo scoccare dell’ora, E senza ritardo, e senza ritardo. Il gallo del campanile è solo un’esca, Una girandola che porta sfortuna. Ingrata patria, tu non avrai i miei fuochi fatui, I miei fuochi fatui. Che il progresso sia salutare, Questo è chiaro, questo è chiaro. Ma farebbero meglio a starsi zitti, Quelli che dicono che il presbiterio Del suo fascino antico non ha perso nulla, Non ha perso nulla. |